Nel 1933, Lidia Furlan desidera elevarsi dalla sua realtà, fatta di un paese agricolo e arretrato che però nasconde sotto le sue fondamenta secoli di storia. Per salvarsene, decide di collaborare coi tedeschi per ritrovare il Codice dell'Inquisitore, cui l'ideologia esoterica nazista tiene moltissimo, ovviamente sostenuta alle spalle dalla Fratellanza. Ma Lidia incontrerà Davide Ruggeri, e l'amore per lui la porterà a diventare spia dei Neracroce in seno al Reich. Nel secondo piano narrativo, nel 2018, Matteo, aiutato da Milena, svela ulteriori loschi traffici della Fratellanza degli Illuminati, fino ad arrivare, con l'aiuto di Icaro e Christian Ruggeri, al cuore del progetto: Auberon, un'intelligenza artificiale in grado di influire pesantemente nella vita quotidiana di ciascuno, nella segretezza. Il terzo e ultimo capitolo della trilogia di Vania Russo è un crescendo narrativo tra spionaggio, romanzo storico e d'inchiesta che chiude con maestria e stile ogni intreccio, chiarendo ogni dubbio, per sempre. O quasi...
Vania Russo, napoletana di nascita, vive e lavora a Feltre, in provincia di Belluno, da molti anni. È laureata in Lingue e Letterature Straniere e specializzata in Etnografia e tradizioni popolari. Già freelance per diverse testate giornalistiche italiane, si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista. Essere scrittori e contemporaneamente essere editor è come attraversare un fiume di parole, per vivere su entrambe le sponde, e osservare altri scrittori con gli occhi di chi sa quanto sia difficile scrivere, quanta fatica, sacrificio, costanza, forza emotiva e determinazione implichi il mestiere di scrittore. Il suo nuovo romanzo, I Neracroce, Panda Edizioni, è il secondo volume di una trilogia in cui si sviluppano, su diversi piani narrativi, epoche storiche tra loro intrecciate. Esoterismo, occultismo, alta finanza in un complesso thriller storico.
Panda Edizioni dal 1976 si impegna per la pubblicazione di opere qualitativamente elevate sia per i contenuti espressi che per la pregiata fattura. Il nostro motto è “Innovazione nella tradizione”, ed esprime pienamente il nostro spirito di lavoro, coniugando le competenze professionali ad un approccio umano ed etico a dir poco raro nel mondo editoriale. Panda Edizioni ha al suo attivo più di 500 titoli che spaziano dalla narrativa alle monografie d'arte, dalla saggistica alla poesia. Nel 2013 il neo-titolare Andrea Tralli ha apportato una serie di novità: dalla produzione di ebook alla distribuzione nazionale con LibroCo. All'interno dell'ampio panorama editoriale appena illustrato, Panda Edizioni dedica spazio per esaminare opere di autori che aspirino a pubblicare il proprio libro (saggistica, poesia, narrativa o altro), curando con amore artigianale la qualità delle proprie opere.
Berlino, settembre 1933. La solitudine della metropoli tedesca ardeva nel rogo delle innumerevoli luci che rendevano viva la notte fra palazzoni opprimenti e strade presidiate Da quando il Reichstag era stato dato alle fiamme Berlino era in un limbo di attesa. [...] Davide Ruggeri aveva ascoltato il discorso di Adolf Hitler il giorno in cui aveva ottenuto il potere; il giorno in cui l’incendio al palazzo della Dieta Imperiale del fu Impero tedesco aveva consegnato nelle mani del nuovo Partito Nazionalsocialista l’economia tedesca, la politica, la vita di un popolo già in bilico. Assestò in testa il cappello nero a tesa e si strinse nella giacca scura e corta, alzando il bavero fino al volto, mentre procedeva verso Alexanderplatz.
Londra, agosto 2018 Il marciapiede era impaniato nella ragnatela dei nastri della polizia. Alcuni agenti erano disposti agli angoli di quella tela protettiva, e Christian sfilò accanto a uno di loro, incrociandone lo sguardo: un reciproca valutazione dei ruoli sbloccò la rigida espressività del piantone, che lasciò passare con un accenno di sorriso. Le vetrine dei negozi accanto agli ingressi del centro medico erano parzialmente nascoste e tutte le finestre dello stabile erano state oscurate con pannelli di plastica. Non c’erano furgoni della scientifica e nemmeno uomini intenti a fare rilievi, ma l’assembramento protettivo risultava comunque visivamente imponente. L’agente Carter sollevò l’ultima striscia bianca, l’ultima prima di avere accesso alla reception, e Ruggeri si abbassò, passando oltre. […]
«Certo, infatti i danni non sono stati poi così rilevanti e le fiamme sono state circoscritte a questa stanza. Il corridoio e il resto sono intatti, il soffitto è appena intaccato e...», iniziò il britannico. «E tre persone sono morte...»
Si guardarono. [...] «C’è qualcosa che non so e che muori dalla voglia di dirmi, Ruggeri?»
«I telefoni nella reception erano come abbandonati per intraprendere una fuga precipitosa».
«Le ragazze avranno sentito le urla e saranno corse a vedere».
«Poco plausibile: la procedura antincendio segue regole precise a cui le impiegate erano sicuramente preparate, per cui deve essere accaduto qualcosa di davvero inatteso, qualcosa che le ha spaventate più delle fiamme».
«Le donne sono imprevedibili».
«Come spieghi il fatto che Moore e i suoi collaboratori abbiano preferito restare qui dentro a intossicarsi invece di uscire?»
«Il monossido ti paralizza», rispose Carter con fastidio.
«Solo in determinate quantità», precisò Christian. «Messa così, sembra un suicidio».